L’informatizzazione nel SSN/regionale, il nuovo rapporto con il medico di base

In effetti sarebbero due post in uno.

Andiamo quindi sull’informatizzazione per prima.

Si sono spesi e si continuano a spendere milioni di euro per informatizzare sia la P.A. che il Servizio Sanitario Nazionale.

Ovviamente lo scopo è lodevole ed in un mondo che gira bene ove gli ingranaggi non si inceppano favorirebbe e di molto sia medici,infermieri,impiegati che il cittadino stesso.

Ma è veramente così, dico nella pratica? NI. Premetto che come sempre parlo esclusivamente per esperienza personale e non per sentito dire o letto. Da un lato i sistemi informativi ci sono, non tutti sono funzionanti, non tutti rispondono sempre ma sopratutto non tutti sono alla portata di tutti.

Mi spiego meglio. L’accesso a queste procedure innovative non è affatto immediato per il cittadino medio che mastica poco di SPID, app di smartphone, smart card e computer vari. Oddio non voglio minimizzare in quanto informatico di professione ma neanche far spaventare nessuno. Son procedure relativamente semplici a patto di conoscerle ma fidatevi con un poco di buona volontà ci si riesce.

Ma se per il cittadino medio il tutto è comprensibile e giustificabile la vera vergogna tutta all’Italiana è che non solo non si trova dall’altro lato un supporto che sappia farsi capire ma spesso lo si trova addirittura incompetente. Ovviamente questo è frustrante perchè chi non ci sa aiutare mai ammetterà di essere ignorante più di noi in materia ma proverà sempre a sottontindere che abbiamo sbagliato noi e mai lui.

Già questo non è bello ma la cosa ancora peggiore (al peggio non c’è fine) è che la stessa se non maggiore ignoranza della materia la ritroviamo spesso proprio negli operatori sanitari o della P.A. per i quali in fin dei conti il tutto è stato concepito. Quanto sarebbe pratico non cercare in archivi cartacei le cartelle cliniche dei clienti, non chiedere di portarle ma avere tutto sotto mano. E quanto risparmio in spazi, carta, emissioni,CO2 (e non son di certo la Thumberg di turno) ma quanto? Tanto ed a favore sia del cittadino che degli operatori del settore. Eppure non è affatto così spesso. Quindi si crea il paradosso: il cittadino che a stento e con fatica si porta avanti tecnologicamente si trova faccia a faccia con colui che non solo dovrebbe aiutarlo ma almeno saper fare la sua parte di competenza.

Fra l’altro per restare, ahimè, ai giorni nostri meno “presenza” evita meno vicinanza e quindi trasmissibilità del maledetto covid quindi la dematerializzazione ed informatizzazione del tutto proprio oggi sarebbe molto ma molto importante.

Esempio personale di oggi. Mi serve visita specialistica. Da un lato (ma di questo scrivo dopo) io ed il mio medico di famiglia a stento ci conosciamo vis a vis ma , giuro non scherzo, le ricette e le impegnative gliele chiedo via WhatsApp e lei quasi in tempo reale mi manda i numeri di ricetta elettronica o di richiesta specialistica. Quindi lei non perde tempo io neanche. Ottimo! La prenotazione con lo SPID la faccio online e scelgo struttura ed orario e posso sempre modificarla o al massimo posso chiamare un numero verde e l’operatore fa il tutto. Ecco ci siamo ieri in meno di un’ora avevo impegnativa ed appuntamento per oggi per visita specialistica…WoW…arrivo al poliambulatorio e nulla di più semplice striscio la tessera sanitaria ed esce il bigliettino con il turno in sala d’attesa per la visita. Mmmh e qui che troppo bello per essere vero. Entrato a visita la prima sanitaria (non so se infermiera o dott.ssa) mi chiede l’impegnativa del medico curante, al che le spiego lindamente che ho fatto tutto per via telematica e che accedendo al sistema ha già tutto. La risposta è stata: e ma noi queste cose non le sappiamo fare ancora, noi ci aspettiamo ancora la ricetta rossa ed i vari pezzi di carta. E quindi? Le mie ali si smosciano, ho dovuto prendere un’altro turno per andare al CUP dove una gentile signorina collegandosi allo stesso sistema al quale mi collego io ed a maggior ragione tutti gli operatori sanitari mi stampa 4 fogli di carta.

Appuntamente ore 13.30 mi ricevono addirittura alle 13:15 e per questo “disguido” entro alle 3.

Ecco un’esempio di un sistema che ha girato benissimo fino all’ultimo ingranaggio quello dove proprio non ti immagini si dovesse inceppare.

Ovvio nulla di grave ho comunque risparmiato di andare dal medico di base e alla USL per la prenotazione della visita ma dico io è proprio impossibile che tutto fili liscio fino alla fine? Evidentemente si.

Parlo di Milano provincia non me ne vogliate in quanto sono meridionale anche io ma se andiamo anche di 400km più a sud quello che oggi scrivo per loro è fantascenza pura. Tristissimo ma sarebbe capitoloa parte.

La mia dott.ssa, andiamo alla seconda parte o secondo post. Mio padre è medico (ormai in pensione) ma sono vividi i ricordi di lui che lasciava casa anche a cena o anche alle 22 per andare a fare la visita domiciliare agli assistiti oppure che rispondeva al telefono anche fuori dall’orario di lavoro o semplicemente che visitava i pazienti che stavano male.

Oggi fai prima a concordare il funerale che a farti visitare dal medico di base. In primis è aperto a giorni ed orari alterni e vabbè due parlare con il medico? Macchè sempre con l’infermiera che al massimo ti prenota un’appuntamento per uno due giorni dopo ove poverino comunque tu ti senta ti andrai a fare le tue due ore di fila anche solo per una ricetta figuriamoci per una visita.

La cosa assurda è che per definizione un medico dovrebbe curare o almeno visitare. In questi casi mi è ahimè successo che pur vivendo da solo con la febbre a 40 la dott.ssa (e parlo della precedente che era un poco meglio) è venuta a vedermi dopo 2 giorni constatando a quel punto che restava da chiamare l’ambulanza!

Non scherzo purtroppo. Ormai son diventati scribacchini ed anche pure (licenza poetica) meno. Le stesse ricette le fanno le infermiere/segretarie loro firmano e basta.

Certo che studiare tanto per finire a metter solo l’autografo a me sembrerebbe frustrante ma evidentemente per molti non è cosi’. Non parliamo dei fuori orario (e non dico la sera o i festivi) un messaggio in segreteria ti ricorda che esiste guardia medica e 118. Grazie se non me lo diceva la voce registrata non lo sapevo mica.

Però almeno alla mia dott.ssa le ricette le chiedo via Whatsapp e me le manda via mail…beh è pur sempre un passo avanti :-)))

 

 

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