Sblocchiamo un MMDVM (Duplex) sulla banda 435-438Mhz

Eccoci qui. Oggi restiamo sempe in tema modi digitali ed hotspot.

Giusto per presentare l’immagine accanto trattasi di una schedina MMDVM (Multi Mode Digital Voice Modem) da montare sopra un raspberry in modo da costruire il nostro hotspot.

Quale è la differenza rispetto al progetto che ho realizzato e che trovate sul sito?

Una differenza sostanziale con i suoi pro e contro.

 

Questo tipo di soluzione permette di creare un vero e proprio ripetitore multi modo digitale domestico.

Esatto ne più ne meno come quelli che usate ed avete nel vostro codeplug la stessa identica cosa ma….con una potenza infinitamente inferiore 🙁

Questi robini infatti, ma d’altronde sono io l’esagerato vale per tutti gli hotspot, escono con un massimo di 10mw il che effettivamente è numericamente quasi insignificante come potenza anche se nelle prove fatte vi posso dire che malgrado l’abbia buttato in libreria che manco si nota, i suoi 100 metri circa li copre.

Oddio l’utilizzo è domestico ovviamente ma son rimasto meravigliato nel poter comunque ascoltare un qso dentro l’ascensore dal 3 piano a piano terra direi quindi schermatissimo ed anche a circa 100 metri da casa. Non poco per 10mw.

Parliamoci chiaro si sperimenta, alla maggior parte della gente basta e avanza un hotspot simplex ancor di meno al sottoscritto che lo possiede già e che ne ha ampiamente parlato su questo sito.

Dove sono i vantaggi? Usare 2 timeslot equivale ad avere di fatto un hotspot che ne vale due. E’ possibile infatti trasmettere e ricevere simultaneamente ed in modo totalmente separato su entrambi i timeslot.

Ha molto senso in un vero ripetirore perchè raddoppia il bacino di utenza ma anche per l’uso privato risulta comodo tenere magari un TG statico su uno dei due slot in modo da esser sempre contattabile e poi usare l’altro a proprio piacimento.

Fra l’altro essendo visto su BM come ripetitore non è sottoposto alla famosa quanto scomoda per alcuni funzione di “autostatic” introdotta sulla rete BM per gli hotspot singoli…che se da un lato ti evita di dover premere il PTT ogni 10 minuti per tenere il TG aperto dall’altro se non “sganci” con il 4000 resti bloccato sui TG molto trafficati. Fidatevi che è così. Avendo la doppia possibilità con un tasto vai sullo slot alternativo ed aspetti che l’altro si calmi per darti modo di inviare il famoso “disconnect”.

Stop ci sono altri articoli per approfondire il discorso questo articolo sarà totalmente inutile per molti ma immensamente utile per pochi.

Solo due precisazioni giusto per non farvi perder tempo. Questa schedina attualmente cosa 59 Euro su Amazon con consegna prime ma attenzione che è solo il modem. L’hotspot il vero cuore è un computer, in questo caso un raspberry che dovrete possedere o acquistare separatamente  insieme al suo eventuale case, alimentatore e quanto altro serve.

Attenzionissima quello che vi fornirò lo assicuro funzionante per UN SOLO tipo di scheda MMDVM cioè quella che posseggo.

Si parla di open software su open hardware (si avete letto bene) significa che esistono dello stesso tipo centinaia di schedine molti simili ma non identiche fra loro quindi se non leggete esattamente quello che sto per scrivere il resto servirà solo per cultura generale ma a nulla di pratico.

Il titolo dice “sbloccare” pensate forse che mi porgo degli hacking da fuorilegge? No affatto in questo caso invece lo sblocco di questa schedina permette propio di mettersi in regola con il Band Plan vigente in Italia.

Da best practice e da specifiche della scheda stessa questi robini funzionano al meglio con uno shitft di almeno 5mhz , le specifiche dicono addirittura 10mhz. Scordandoci i 10Mhz per non andar a finir chissà dove ma per prove fatto uno shift di 1.6Mhz non è consigliabile. Poi ognuno…come vuole.

Allora qui nasce il problema. Mentre in Italia ad esempio i 435Mhz sono legittimamente utilizzabili dai radiomatori e molti sono i ponti infatti con shift +5 in alcuni paesi la fetta 435-438 è usata da uplink satellitari. Insomma sembrerà assurdo ma in US le autorità si son formalmente lamentate delle interferenze degli hotspot.

Al giorno d’oggi quindi molte di queste schedine sono bloccate quindi nella fetta 435-438. E’ un blocco di firmware non un qualcosina che si fa su pistar , che di suo si limitava a indicarle con colore rosso ma nella pratica se il modem prendeva il settaggio tutto ok. Si questo era vero fino ad un paio d’anni fa ma oggi la schedina appena comprata e no è bloccata.

Inibire cosi’ ben 4Mhz di frequenza di fatto ci proibisce di usare uno shift di +5Mhz restando nelle frequenze a noi riservate.

Personalmente non credo che con 10mw dentro un palazzo si disturbi chissà cosa o chi,  e personalmente non essendo uno dei tanti sceriffi dell’etere che si presentano on-air e nei forum poco mi interesserebbe di andare fuori banda con 10mw a mio rischio e pericolo (oohhh paura) tuttavia se posso restare nei “gangheri” e nel frattempo divertirmi con qualcosa di non immediato a livello informatico perchè no unisco utile a dilettevole.

Penso che il senso di quanto segue quindi sia abbastanza chiaro.

Seguiranno solo dei comandi che dovrete immettere sul vostro pi-star in modalità SSH che potrete aprire o da terminale o dalla stessa interfaccia di pi-star selezionando Configuration/Expert/SSH Access. Ricordo che di default user id: pi-star, password=raspberry.

Cominciamo con il prerequisto:

digitare sudo pistar-findmodem e premere invio. Dopo qualche secondo se vedete questo…continuate a leggere perchè potrete modificare il fw..altrimenti sorry..non funzionerà su modem diverso e passerete un brutta mezz’oretta a tornare indietro perchè quello che andremmo a fare è caricare una versione modificata del firmware del modem stesso, compilato in C partendo dai sorgenti. Insomma non per ripetermi ma non è configurazione per ogni scheda.

Scaricate questi due file e , attraverso SFTP, caricateli sulla home del vostro pi-star quella dove di sicuro siete autorizzati a scrivere.

  1. installfw.sh
  2. generic_duplex_gpio_fw.bin

di seguite rendete eseguibile il file con il seguente comando:

rpi-rw

sudo chmod +x installfw.sh

A questo punto lanciate il comando

sudo ./installfw.sh

ed attendete che il firmware venga scritto sul modem.

Alla fine un bel sudo reboot ed il vostro pi-star risulterà con la banda 433-438Mhz sbloccata.

Sul pi-star provando ad inserire una frequenza fuori banda continuerete

a vederla evidenziata in rosso

ma questa volta è solo un warning, il modem adesso sbloccato accetterà la configurazione.

La dashboard infatti mostrerà correttamente le frequenze RX/TX Impostate.

Ecco la schermata dei comandi unix su citati:

73,By IUDLC

2 Comments

  1. Ciao, l’installazione di pi-star non ti permette , se non ricordo male, di diventare “root” tuttavia il problema si aggira facilmente. Pi-Star è un pochino perverso, in due parole entrando normalmente l’utente pi-star non ha le permission per scrivere sull’intero filesystem. Il problema si risolve come si vede già dall’header ssh dopo il login…inserendo il comando rpi-rw
    si abilita l’utente pi-star alla scrittura, in caso contrario il client sftp darà errore nel caricamento del file. Quel comando non è persistente, quindi va dato ogni volta si accede/resetta il raspberry. Per l’sftp io uso Cyberduck in quanto multipiattaforma ed abbastanza semplice. Con questo semplice accorgimento ho appena provato a caricare un file ed ha funzionato.

  2. Buonasera, articolo molto interessante e tocca un problema che mi blocca da qualche tempo, ho capito quasi tutto ma questo utilizzando SSH (Putty) non so come fare :
    “” attraverso SFTP, caricateli sulla home del vostro pi-star quella dove di sicuro siete autorizzati a scrivere.””
    Probabilmente non ho capito cosa devo fare e come, se do comando “sudo su” dovrei essere in root invece mi ritrovo ” root@pi-star(ro):pi-star# ” quindi comando cd e con ls -ll vedo solo 6 file .txt e non ne esco.
    Qualche suggerimento? grazie
    Arrigo – IW3AAD

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.