Mi è sempre piaciuta la dance music & EDM (Electronic Dance Music) sin da ragazzino anche se non è l’unico tipo di musica che ascolto.
E sin da allora mi divertiva l’idea di miscelare brani fra di loro di generi simili ma anche differenti.
Ovviamente a quei tempi la tecnologia non aiutava ed ancor meno i prezzi.
Impossibile per un hobbysta cioè uno che non lo fa per mestiere comprare piatti,mixer,casse e sopratutto dischi in quantità.
Con l’avvento del digitale, dei PC, degli mp3 l’accesso alla musica è diventato non solo più economico ma più “portatile” risolvendo almeno economicamente i problemi di cui sopra.
Per qualche anno mi son dilettato semplicemente con PC, due schede audio ed un mixer analogico a 2 canali “impastando” tracce in modo quasi casuali con risultati poco orecchiabili se non per me.
La potrei chiamare la fase 2.0 o meglio 1+ visto i risultati.
Fase sperimentale e molto “spartana”. La soluzione tecnologica non mi permetteva di registrar nulla, gli mp3 erano quelli dei tempi, versioni radiofoniche per di più, il mixer abbastanza rudimentale, insomma non il miglior setup.
Tuttavia non dò colpa alla strumentazione , evidentemente non avevo compreso bene cosa significasse in effetti andar oltre al muover il crossfader per passare da un brano all’altro.
Successivamente con l’avvento di controller per dj a basso costo ho cominciato a muovere i primi passi. Il controller è tutta un’altra storia perchè sostituisce i lettori, ha il mixer, gli effetti, etc.
Comincia la fase 2.0 o meglio 1.5 in quanto continuo, malgrado il controller aiuti rispetto a prima, a mixare risultati sicuramente migliori ma senza , e lo dico col senno del poi, alcuna conoscenza specifica del campo.
Solo da 3 mesi, inizialmente per curiosità, mi son deciso a studiare in effetti cosa c’è dietro e come funziona il DJing.
Accompagnato da un nuovo controller di livello semi-professionale (Pioneer DDJ-400) ho cominciato e continuo a studiare.
Son rimasto, da incompetente che sono, sorpreso dallo scoprire non solo quanta pratica e manualità ci vuole per fare un djset (il che è abbastanza intuibile) ma quanta teoria ci sta dietro.
Ebbene si, si deve conoscere la musica, gli accordi, le scale, la composizione di una traccia, i bpm e molto ma molto altro. Ci vuole sapere come funzionano poi i vari “comandi” ma anche conoscere bene il Software che si usa.
Ebbene si, mi ero quasi scordato di dire che dietro all’attrezzo (controller/consolle) il cuore del tutto è uno dei vari software di djing che vi dico non sono affatto intuitivi.
In ultimo in ordine di citazione ma in primis come importanza ci sono poi le “tracce”, i brani.
La musica che si usa non è banalmente l’mp3 che passa l’amico o che si scarica online dai noti servizi di streaming. Ci sono siti specializzati con decine di versioni della stessa canzone fatti propio da DJ per DJ.
Tanta roba ma veramente tanta dietro quei 50 minuti di mix di un certo livello che ascoltiamo passivamente in dico,radio,internet.
In ultimo, ovviamente, ci vuole anche un computer che si presti a quanto sopra.
Apro una porta aperta dicendo che nel campo audio,video, fotografia è risaputo che si usano quasi esclusivamente computer Apple e di discreta potenza.
Adesso che sono nella vera fase 2.0 (buon computer, consolle, libreria musicale, etc.) riesco finalmente a fare qualcosa di “ascoltabile” sicuramente distante anni luce da quanto producono i dj professionisti ma lontanissima anche da quello che facevo nella fase 1.0.
E’ e resterà un hobby per me ma come ogni cosa che ti piace veramente la stò facendo nel migliore dei modi possibile.