Gli Haters questi conosciuti sconosciuti

Partiamo dalla parola che deriva da “to hate” cioè odiare haters lettermalente suonerebbe come “odiatori”.

Il tutto nasce e muore (fortunatamente) ai tempi di Internet dove i rapporti sono a distanza non ci si vede, non si hanno foto, si vive a migliaia di km di distanza. Questo essere anonimi autorizza alcune persone ad offendere spesso in modo gratuito altra gente. Facile nessuno sa chi sei, non ha i tuoi dati, non ti può dare due schiaffetti dal vivo. Facile così.

Fino a qui nulla di nuovo o non saputo ma la riflessione è: perchè qualcuno che non conosco, che non ho mai visto, spesso con il quale anche virtualmente non ho mai interloquito mi deve riempire di insulti?

Una fidanzata,amica,moglie tradita nel senso di delusa potrebbe avercela con me/te per motivi reali, per comportamenti sbagliati effettuati nei suoi confronti, insomma avrebbe una motivazione anche e se il comportamento diffamatorio resta deplorevole.

Ma chi non ti conosce e non hai mai conosciuto perchè ogni giorno te ne dice di ogni?

Ad ogni post,chat si potrebbe educatamente manifestare il proprio dissenso in modo educato. Non tutti la pensiamo su qualcosa nella stessa maniera il che stimola il confronto costruttivo il famoso dialogo che per etimologia stessa della parola significa parlare a “due” confrontarsi su un’argomento in modo costruttivo pur mantenendo la propria posizione/idea.

Ma quello che leggo e che è la mia teoria che probabilmente si avvicina alla verità (una verità assoluta non esiste) è che gli haters sono solo persone sole,tristi,frustrate,mentalmente instabili che nell’offendere chi è migliore, chi ha più visibilità, chi dice cose che loro non sanno neanche pensare, cerca di mettersi nel peggiore dei modi in evidenza.

 

 

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