Per molti di voi che leggeranno questo articolo sembrerà che parli di roba extraterrestre eppure non è così. Come le persone anche talentuose spesso non emergono così è anche per invenzioni, oggetti, tecnologie validissime che vuoi perchè tecnologie proprietarie vuoi per altro anche se validissime sono delle meteore.
E’ il caso del MiniDisc Sony. Oggi la musica digitale la ascoltiamo con i nostri smartphone, prima di loro c’erano (anche questi ormai storici) i lettori MP3 …prima ancora c’era il MiniDisc.
Cosa sarebbe il MiniDisc? La Sony lo caratterizzò con il generico brand “walkman” per chi si ricorda cosa sia il walkman era un piccolo riproduttore audio a cassetta analogiche che diede l’inizio alla possibilità di ascoltare la musica per strada, all’aperto, in viaggio da li nacque il tutto dalla cassettina che si registrava a casa dalla stazione FM preferita e poi si ascoltava col walkman per strada.
Il MiniDisc è l’evoluzione digitale del walkman. Ma in cosa si differenziava?
Il MiniDisc è una scatoletta di 7cm X 8cm (immaginate quanto è piccolo) ma non usa le cassette analogiche bensì dei piccoli dischi magneto ottici riscrivibili. La tecnologia è la stessa dei più moderni dvd riscrivibili ma in un formato minimo.
Il MiniDisc dell’ultima generazione (vi tengo sulle spine in merito a quando risale) poteva in autonomia registrare da fonti analogiche (si come i vecchi registratori a cassette) ma anche con entrata in fibra ottica. Lo stesso , ovviamente, riproduceva i contenuti registrati. Nell’ultima versione si poteva interfacciare ad un PC permettendo di trasferire i nostri MP3 su dischetto con tanto di tracce, nome brano, autore, aggregare le tracce in gruppi in modo da formare delle playlist come quelle che oggi conosciamo. Il singolo dischetto in modalità non compressa conteneva 80 min di audio stereo non compresso, implementava inoltre algoritmi di compressione che (ovviamente perdendo un po di qualità) incrementavano fino a 4 volte la sua capacità , 320 minuti per singolo dischetto in qualità più che decente.
Non mancavano una serie di funzioni di equalizzazione, resistenza agli shock. A differenza dei vecchi lettori CD portatili ci potevi correre senza mai sentire una interruzione audio. Insomma tutte le funzioni che a livello musicale hanno i nostri ipod,iphone,smartphone nulla di meno.
Il tutto alimentato con una semplice stilo da 1.5V ..una sola…che garantisce ore e ore di riproduzione e registrazione.
Il costo del dischetto “vergine” era abbastanza abbordabile considerando anche che era riscrivibile.
Dico “era” perchè questa stupenda tecnologia non ha mai attecchito a livello globale. Sapete tutto questo a quando risale? Al 2002 parliamo di 17 anni fa!
Ne scrivo oggi perchè ne ho uno un MZ-N510 della Sony appena rispolverato per registrare in digitale uno streaming via internet.
Funziona? Si alla grande.
Il sugo della storia? Oggi vediamo quello che ci propinano come novità assoluta ma già da quasi un ventennio esisteva un prodotto che pur non essendo mai decollato nel mercato di massa non avrebbe nulla di meno degli attuali dispositivi anzi di più ed ecco il perchè:
- dimensioni molto contenute
- grande autonomia con singola stilo da 1.5V
- audio digitale con possibilità di massima qualità o qualità intermedie (differenze impercettibili) per aumentare la capienza del dischetto
- dischi a basso costo (non so se ne trovano ancora) ma sopratutto riscrivibili
- tutte le funzioni di nominare artisti, tracce, etc, raggrupparle stile directory e molto alto
- interfaccia usb per sincronizzare la propia musica da PC (solo PC) col minidisc
Ma sopratutto la possibilità di usarlo come registratore digitale sia con semplice jack 3.5mm che con connessione in fibra. Neanche il miglior smartphone di oggi permette di registrare in modo “serio” l’unica possibilità che hanno i nostri stupendi smartphone è usare i microfoni a loro disposizione nessun line-in ne analogico ne ottico.
Ecco come era il lettore/registratore Sony Minidisc (MZ-N510)
Ed ecco come erano i Minidisc come supporto fisico
Ulteriori informazioni sul MiniDisc le trovate su Wikipedia