Sono un po in ritardo, sarebbe forse dovuto essere il primo articolo quando il blog è andato online ma meglio tardi che mai.
La prima risposta al perchè inizialmente è stata semplicemente: sperimentare ed imparare su unix/linux, domini, etc. Ragioni quindi meramente tecniche.Il mio primo sito lo feci nel 1992 e da allora Internet è radicalmente cambiato in tutto. Adesso i domini costano poco, la connettività anche casalinga ha una velocità più di 100 volte maggiore di quella dell’intero provider per il quale lavoravo e dove ho realizzato il primo sito. Questo permette quindi di poter crearsi a casa propria un sito senza doversi appoggiare a provider esterni. Per dare l’idea in termini di connettività a quei tempi ci si connetteva con i modem analogici al max di 14.4Kbps quindi un piccolo provider (intendendo per provider anche chi dava fisicamente l’accesso alla rete internet) con 1.44Mbps poteva permettere l’accesso contemporaneo di 100 utenti ai tempi erano grandi numeri per una realtà fra le tante prevalentemente cittadina ed i costi per il provider erano esorbitanti ma non confondiamoci parliamo di accesso “fisico” alla rete che è ben diverso dal concetto di “banda” che oggi conosciamo. Oggi quei piccoli provider non esistono più, l’accesso fisico lo danno i grandi (Fastweb,Vodafone,Tim,WindTre e pochi altri) quindi quel calcolo e’ desueto, era solo un’amarcord per chi quei tempi non li ha vissuti.
I siti si programmavano a “manina” dovevi conoscere l’html e scrivere righe e righe di comandi, oggi questo sito è in WordPress che è un Content Management System un sistema che ti permette di scrivere contenuti testuali, grafici, foto, video con pochi click senza dover scrivere una sola riga di codice. Tu metti i contenuti il resto lo fa il CMS. Ovvio se si vuole andare oltre al semplice articolo che sto scrivendo ed interagire con database ed altro allora il codice ahimè ritorna ma per un’informatico facilitarsi la vita non significa non cimentarsi ancora con il puro “codice” 🙂
Chiusa la piccola parentesi tecnica andiamo al “sugo”. Ho visto nascere Facebook, Twitter, Instagram praticamente tutti i social. Con il tempo decine di provider hanno sviluppato i loro CMS permettendo a chiunque di realizzarsi il sito personale con pochi click ed in modo gratuito a patto di leggere banner, pop-up e pubblicità varie.
Con il tempo (pubblicità a parte) i siti son diventati una serie di immagini, animazioni in flash ma contenuti quasi zero.
Questa è una delle cose che mi fa riflettere. La “bella” donna truccata,elegante,appariscente ovviamente colpisce esteticamente ma se conoscendola vedi che il contenuto è tendente a zero tutto quel fascino e’ solo fumo negli occhi.
Scusando il paragone con le donne, applicato ai siti degli ultimi 20 anni ormai sono quasi ed esclusivamente effetti grafici stroboscopici ma poi contenuti scadenti se non inesistenti. Inutile dire che il tutto è fatto semplicemente per dar visibilità al sito ed alla relativa pubblicità che propone.
Io sono per uno stile minimalista ove il contenuto conta più dell’apparenza. Così ero nel 1992 e così sono nel 2020.
Imnmagini,video,animazioni le so mettere anche io ma non farlo è una scelta di coerenza e principio così come non tartassare quei pochi che mi leggono con banner e pop-up pubblicitari vari.
Ma il vero PERCHE’ non è questo. Quando postiamo su FB o qualsiasi altra piattaforma social o sul sito gratuito del provider X, noi diamo il controllo delle nostre informazioni,pensieri,gusti,riflessioni in mano a terze parti che ne conosciamo ne mai conosceremo e che mai sapremo che utilizzo ne possano fare.
Non sono un paladino della privacy piuttosto del concetto iniziale di Internet: LIBERTA’ di esprimersi a modo proprio, di scegliere cosa debba essere veramente privato e cosa pubblico ma sopratutto, appunto (mi si scusi per il ripetermi) di essere liberi di dire la propria su qualsiasi argomento comodo o scomodo che sia senza che dall’altra parte qualcuno mi tappi la bocca secondo logiche, a volte incomprensibili e assolutamente arbitrarie di controllo del mio pensiero.
Quello non è l’Internet che mi piace e del quale mi sono innamorato.
Nasce quindi l’esigenza in me di crearmi uno spazio tutto mio ove, ovviamente con educazione, io possa parlare di tutto e di più (slogan del blog) senza che qualcuno si possa anche e solo azzardare a bloccare il mio libero pensiero.
Questo concetto che sembra banale per me è fondamentale perchè per principio si può dissentire su quello che penso ma la bocca non me la cucirà mai nessuno. In questo modo qui sono a casa mia e per usare una parola forte ma che rende l’idea qui comando io. Si chiama libertà cosa che i miliardi di utilizzatori dei vari social ricordano, oggi, solo come una parola sul dizionario. Così abituati alla svalutazione della stessa da non rendersi conto che sono in balia dei vari big dell’informatica che decidono quando,come,cosa pubblicare.
E’ vero il mio blog ha pochi lettori (ma non pochissimi) non è a livello dei big ma neanche dei medi, non ho la visibilità scrivendo questa riflessione che potrei avere su Facebook o altrove ma almeno non devo dare conto e ragione a nessuno oggi,domani ne mai.
Sono io responsabile in prima persona e preferisco eventualmente prendermi le conseguenze. Io la mia libertà non la svendo. Ecco il perchè di questo blog.