Apple AirTag, piccola recensione

AGGIORNAMENTO: dopo un mese di “non utilizzo” in pratica l’ho solo provato e riposto nello scaffale al momento, ho notato casualmente che la app “Find My” su iPhone che serve a localizzare l’airtag era quella che consumava più batteria di tutte le altre. Questo influisce sulla durata batteria anche per qualcosa che si utilizza raramente. La soluzione drastica applicata è che visto che l’airtag non ha un’utilizzo costante mentre il consumo di batteria lo è , è di disaccoppiare quando non serve l’airtag dai dispositivi associati nell’account e di rimuovere (operazione semplicissima) la sua batteria. Le prove effettuate già in un paio d’ore hanno visto un calare significativo del consumo dell’app “Find My”.

Per il target di airtag non è indispensabile tracciare borsa,valigie,chiavi 24 ore su 24 quindi mi sembra una soluzione accettabile. Ovviamente basterà re-inserire la batteria e riassociare airtag quando effettivamente se ne ha bisogno.

 

Cominciamo con “che cosa è”?

Apple AirTag è un piccolissimo localizzatore delle dimensioni di circa una moneta da 2 Euro. Cominciamo con puntualizzare che localizzatore non è tracciatore. Un localizatore per lo più fornisce la posizione “statica” di un oggetto non lo segue in movimento come invece i navigatori satellitare ed i nostri smartphone dotati di GPS.

Questo concetto deve essere chiaro pena delusioni in fase d’utilizzo.

Il perchè non sia un tracciatore è di tipo tecnico/pratico. Un tracciatore GPS abbisogna di maggiore alimentazione e quindi maggior consumo energetico e di riflesso minore autonomia e sopratutto di una sim per trasmettere la sua posizione. Questo renderebbe impossibile avere una dimensione così ridotta. Ma andiamo al pratico. L’AirTag non avendo GPS e SIM è alimentato con una semplice batteria CR2032 tipica da orologio che Apple dichiara gli assicura di raggiungere un’anno di autonomia. Non è poco. Ovviamente non si ricarica e la batteria è sostituibile ovviamente. Ma allora nel dettaglio come funziona?

Beh usa esclusivamente la tecnologia BlueTooth LE (basso consumo energetico) per trasmettere in modo criptato le informazioni al telefono Apple associato. L’associazione avviene in NFC ed è semplicissima. Al primo utilizzo basta avvicinarlo all’iPhone affinchè venga riconosciuto e collegato ad esso.

Si potrà decidere che nome dargli fra una serie di alternative possibili (borsa,chiavi,portafogli) o un nome a propria scelta. Da notare che in fase di acquisto è possibile “personalizzarlo” con un’incisione laser di proprio piacimento emoji o un paio di lettere…vista la dimensione.

A quel punto la sua posizione sarà rilevabile con l’app “Find My” del vostro iPhone.

Molto importante: AirTag funziona al meglio con IOS 14.5 e iPhone 11 e 12 non che non funzioni con iPhone precedenti ma per quanto riporterò per iPhone più datati mi consiglierei di sconsigliarlo.

Attenzione non fate come me che ho perso mezza giornata col supporto Apple. “Find My” non è il nuovo nome o una nuova app  (non ricordo) che ti permette di trovare i tuoi dispositivi. E’ installata di default ma va cercata fra le app del vostro iPhone. Aprendo “Find My” anche li in basso selezionate “Items” e non “Devices” sennò non lo vedrete mai. Questa cosa sembra banale e lo è….ma solo se si sà.

Altra cosa, almeno per ora, essendo un “items” e non un “device” non comparirà sulla versione web di icloud.com quindi inutile che al momento proverete via web a localizzarlo.

Andiamo al sodo: basandosi su tecnologia BT se l’AirTag è nel raggio di una decina di metri avrete informazioni molto precise sulla sua posizione ed una specie di “bussola” sulla app che vi portera vicinissimo allo stesso.

Molto utile ad esempio se in case di medie dimensioni ci si scorda dove sono le chiavi di casa o della macchina ad esempio. Lo stresso inoltre può esser fatto “beepare” in modo che nelle sue vicinanze anche a livello uditivo potrete localizzarlo in aggiunga alla vibrazione dell’iphone che si intensifica più vicini si è.

Lo potete quindi usare come portachiavi. Attenzione è proprio quello in figura quindi servirà acquistare un’accessorio a parte che lo trasformi  in portachiavi. Ce ne sono di tutti i tipi. Assurda Apple vende questi accessori al prezzo dell’airtag stesso ma io ho comprato 2 portachiavi a 10 euro basta saper cercare su Amazon.

Adesso vi chiederete e fuori casa? A distanza non raggiungibile dal BT del proprio iPhone?

Beh Apple è stata geniale: AirTag invia via BT i suoi dati a qualsiasi persona transiti nel suo raggio d’azione BT. Ovviamente in modo totalmente criptato,anonimo e trasparente per l’utente che fa da “ponte” inconsciamente.

Questo permette quindi anche a migliaia di km di sapere per il proprietario dove sta bene o male il suo AirTag.

Anche li l’iphone “di trasporto” deve avere BT acceso ed IOS ed iPhone possibilmente di ultima e penultima generazione.

Ma che vuol dire visto che è un concetto mai visto prima?

Provo a farla semplice: se siete in un centro abitato, in un centro commerciale, in una via del centro, le possibilità, vista la decina di milioni di persone che hanno iPhone, che una di loro passi vicino al tua AirTag sono molte ma se ad esempio vi cadono le chiavi con AirTag in mezzo al bosco durante un’escursione e ve ne rendete conto dopo 2km beh la possibilità che passi qualcun’altro con iPhone diventano pochissime quindi dovrete cercare a ritroso fino a quando non vi avvicinereta a poche decine di metri dallo stesso. Ovviamente la app memorizza l’ultima posizione quindi il raggio di azione si riduce al prima di perder le chiavi ma l’utilità diventa molto ma molto relattiva visto l’ampio raggio e la zona boschiva. Bisogna dire queste cose prima che ci si creino aspettative che verranno deluse.

A livello personale che dire? Beh io appunto ho avuto troppe aspettative. La mia idea era che visto che mi prendo quasi una multa a settimana perchè dove parcheggio l’auto un giorno lavano a destra uno a sinistra, nella strada a 100 metri idem ma in giorni diversi speravo di risolvere il problema capendo dove, o meglio da che lato, fosse parcheggiata l’auto. Purtroppo si son passate persone vicine ….ma come con il normale navigatore GPS la posizione è sempre approssimata ai 10-50mt quindi impossibile sapere se l’auto era parcheggiata a destra o sinistra nella stessa via.

Logico avrei ritrovato l’auto ma quella è abbastanza evidente in una strada non mi serve il localizzatore 🙂

Ovvio che ero io a pretendere troppa precisione non è un limite dell’oggetto in se. Se ad esempio, ed a chi non è capitato, parcheggio l’auto in una zona che non conosco bene e faccio 2km a piedi? Oopps e chi si ricorda il nome della strada dove o parcheggiato? In questo caso ad esempio potrebbe servire.

Ma ripeto è concepito più per la localizzazione di piccoli oggetti difficili da trovare: chiavi,portafogli,borse,zaini,valigie e via dicendo.

Per onestà intellettuale ed Android? Beh ho letto che “forse” c’è qualcosa ma su questo non vi so dare informazioni non avendo smartphone Android ma qualcosa l’ho letto. Come per qualsiasi prodotto Apple il meglio lo da nel suo ecosistema.

Per finire il prezzo? Senza gli accessori l’AirTag costa 35 euro che definirei un prezzo “onesto” per il tipo di prodotto e per essere originale Apple. Di usi se ne possono inventare a decine…trovare la bici ad esempio…insomma una chance gliela ho data ed è ambastanza simpatico ed innovativo.

 

 

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