Questo Natale è particolare, fra restrizioni, covid, limitazioni non è come i natali precedenti.
L’atmosfera nataliza non si sente affatto, ci sono pochi “botti”, poche luci nei balconi, poca voglia di festeggiare, un silenzio assoluto dopo le 22, surreale.
Non ci sono i motorini che sfrecciano, i ragazzini del sabato sera che urlano, c’è un silenzio assoluto.
Di contro c’è chi invece se ne è fregato ed ha affollato le piazze italiane per lo stupido shopping natalizio. Chi incurante del prossimo ha intasato treni ed aerei per ricongiugersi con familiari magari anziani ed a rischi di infezione.
Quello non è amore ma l’opposto contrario che bonariamente chiamo EGOISMO.
Come si fa a non capire che, chiamala influenza o altro, un virus esiste e mette a repentaglio l’incolumità sopratutto delle persone anziane?
Ora io mi chiedo, virus a parte. La gente (studenti fuori sede, lavoratori fuori sede) sta distante dai suoi cari la maggior parte dell’anno ma dico io che senso ha ammassarsi proprio per Natale, capodanno o Pasqua che sia?
Le tradizioni? I cenoni?
Pensiamoci. Siamo pecoroni. Mia madre diceva che il Natale è quando si riunisce la famiglia che capiti di 25 Dicembre o 25 Gennaio non importa è il senso di comunione e condivisone non il giorno rosso di calendario.
Poi se devo essere cinico quest’anno non c’è proprio nulla da festeggiare neanche all’anno nuovo, le cose non cambieranno con il semplice shift 2020/2021.
Allora sarebbe stato così frustrante passare questi 15 giorni a casa da soli e rimandare i viaggi a tempi migliori?
Nessuno è mai morto per farsi un Natale e capodanno da solo.
Che poi fra l’altro viaggiare (covid a parte) in questi periodi è costoso e stressante da sempre.
Semplice riflessione,
Buon Natale a tutti, a chi ha viaggiato, a chi si è ricongiunto ed a chi ha deciso di restare da solo, a tutti indistintamente.