In molti abbiamo dei Raspberry Pi. Microcomputer economici single board che si prestano a moltelplici usi. Dal stazioni PC molto elementari ma ottime per web,mail,sviluppo,programmazione a microcontrollori per domotica, server web casaling, nel mio caso di radioamatore hotspot per reti digitali ma anche vpn e molto molto altro con cifre molto ma molto convenienti.
Basti pensare che questo sito che leggete è stato ospitato dal 2017 a fine 2021 sul mio Raspberry Pi3 B+ dentro casa acceso 24/7 per ben 4 anni di seguito e mai un problema. Ho detto tutto.
Ma non è elogio o pubblicità alla piattaforma in oggetto andiamo al sodo.
A meno che non lo si usi da semplice utente come piccolo PC la stragrande maggioranza degli utenti è più smaliziata e configura ed usa i servizi su citati.
Diventa quindi importante e fondamentale monitorare il nostro sistemino non solo per assicurarci della sua salute fisica (surriscaldamenti, etc.) ma sopratutto per vedere quanto i servizi che installiamo impattano sul sistema e quindi se lo stesso è correttamente dimensionato al carico che non presupponiamo possa supportare. Non è banale ma fondamentale affinchè i nostri progettini riescano al meglio.
Per monitorare una sistema unix/unix-like ci sono decine di soluzioni la più semplice sarebbe semplicemente andare ad installare “htop” e inviarla da riga di comando per vedere senza fronzoli impegno cpu&memoria. Ma ci sono mille altri modi più o meno complessi e di costo variabile che possono adattarsi a tutte le esigenze.
Quello che oggi illustro è di una semplicità ed essenzialità direi disarmante.
Lungi da essere il monitoring di un server di produzione “serio” ma ha tutto quello che ci serve per vedere a distanza anche più di quanto realmente serve.
Oltre al normale impegno cpu e memoria abbiamo anche temperature, risorse di rete, indirizzi ip e molto altro nonchè la possibilità di spegnerlo,riavviarlo,aggiornarlo ma tante tante altre cosine interessanti che scoprirete da soli.
Quele è la forza di questo sistema di monitoring?
- Totalmente gratuito fino a 5 raspberry
- Facilissimo da installare
- Accessibile semplicemente da un qualsiasi web browser e quindi da ovunque
Vi sembra poco?
Questo sistema è compatibile con tutti i Raspberry dal PiZero al Pi4 e sulla versione raspbian Buster e successive. Non su precedenti (Scretch).
Personalmente l’ho installato in un batter d’occhio sia su PiZero 2 W con Buster che su RPI 3B+ con l’ultimo Bullseye.
TUTORIAL:
Facilità: 8
Tempo totale di installazione: 10 min.
Cominciamo con una registrazione del tutto gratuita che potrete effettuare su
https://www.picockpit.com/register
Vi verrà chiesto solo il nome (Vi baste solo quello, neanche il cognome), l’email e la password accont che creerete. Non vi arriverà neanche mail per confermare la registrazione. Strano…probabilmente la mail serve solo come username per accedere alla dashboard.
Fatto questo accedete fate il login e troverete una dashboard come questa anche se ancora non popolata dai vostri Raspberry.
Afffinchè quanto sopra prenda forma vi basterà andare in alto a destra sul vostro profilo e selezionare “Profile & Settings” . Nella foto non lo vedete perchè io ho già popolato la dashborad ma all’inizio senza nessun dispositivo associato il vostro profilo sarà in alto a destra indicato da icona e nome che avete fornito durante la registrazione.
Su Profile&Setting cliccate sul tab API Keys e successivamente su Add API Keys. Dopo aver inserito la password del vostro account riceverete una chiave alfanumerica.
ATTENZIONE: procedete immediatamente e copiarla e conservarla in quanto viene visualizzata una sola volta e non sarà possibile recuperarla, tuttavia è sempre possibile revocarla e rigenerarne un’altra ma facciamo le cose semplici, segnarla non ci costa nulla.
Per gli amici radiomatori la logica è la stessa della password BM sul Selfcare giusto per intenderci.
Adesso la parte difficile (si fa per dire).
Accedete al vostro Raspberry in modalità terminale o riga di comando. Potete usare l’applicazione terminal se usate la GUI di raspberry o semplicemente in ssh.
A login effettuato scrivete esattamente quanto riportato:
bash -c “$(curl -k -s “
io aggiungerei un “sudo” quindi : sudo bash -c “$(curl -k -s ”
[NON copiate o cliccate su quello che appare come link solo testo da bash o sudo bash ….. fino alle virgolette finali. WordPress non mi permette di levarlo come link ahimè]
perchè? Pur non essendo espressamente scritto sul PiZero con PiStar mi è bastato il primo comando. Su RPI3 con la normale distro bullseye della Raspberry ho dovuto lanciarlo in “sudo” quindi lo metterei comunque a prescindere, male non fa.
Ci siamo quasi. Il tutto si installerà da solo alla fine vi verrà richiesta la famosa API Key che avrete generato e copiato precedentemente. Potete usare il copia incolla.
Inserita quella la parte difficile è terminata.
Era difficile? Naaa :-)))
E’ fatt adesso collegatevi a :
https://www.picockpit.com/mypis
E magicamente apparirà il vostro Raspberry e tutte le info ed utility che servono.